Visita a “La Scuoletta” di Pagnacco

Scuoletta di Pagnacco

Immagine presa dal sito http://www.lascuoletta.it/

Ieri sono andata a visitare La Scuoletta di Pagnacco (UD). E’ una realtà simile a quella che si sta formando a Summaga: una scuola parentale a metodo Montessori. La Scuoletta ha sia la Casa dei Bambini (3-6 anni) che il ciclo della primaria (6-11 anni). La Scuoletta nasce dalla volontà di un gruppo di genitori che volevano per i loro figli una scuola diversa e così hanno fondato una cooperativa, ricercato un posto e da 7 anni questa splendida realtà continua nella sua opera educativa rispettosa dello sviluppo fisico, emotivo e intellettivo del bambino.
Sono stata accolta dalla Maestra Serena e Cristina che dopo aver risposto a tutte le mie domande con una disponibilità meravigliosa e dopo avermi dato una serie di utilissimi consigli, mi hanno dato l’opportunità di fare un’ora di osservazione alla Casa dei Bambini.
Quello che ho visto? Armonia, ordine, serenità, libertà. Ecco alcuni esempi. Due bimbe piccole hanno giocato disegnato, giocato con la pasta di sale e chiaccherato tutto il tempo condividendo l’attività, l’esperienza e gli esperimenti. Altri due bambini più grandi hanno giocato alla “Tombola degli animali” poi si sono divisi: la bimba ha lavorato con il puzzle dell’Europa: l’ha preso dallo scaffale senza fare cadere neanche un pezzo, smontato, ricostruito e rimesso nello scaffale; poi ha macinato della farina con un macinino in compagnia di un’altro bambino che scioglieva delle candele di cera all’interno di una ciotolina piena d’acqua. Un’altra bambina si è esercitata a riconoscere degli oggetti con il tatto (un cubo, una pigna, un tappo e un anello di legno), poi si è esercitata con il telaio delle allacciature per imparare a fare bene i fiocchi (non era riuscita a chiudere il sacchetto con il fiocco quando lo ha riposto e così ha voluto affinare la tecnica con l’aiuto della maestra), poi ha pesato una serie di oggetti definendo quale fosse il più leggero e il più pesante. Ha poi concluso la mattinata lavorando con le perle colorate dei numeri.
Un’altro bambino ha pulito i bicchieri della merenda, spazzato i pavimenti, fatto un travaso di acqua con la siringa, riordinato la scala marrone e la torre rosa continuando a dire “Vediamo se questo è il più grande, questo è grandissimo, questo è il più piccolo…”. La cosa interessante è che lo diceva a se stesso, per puro diletto e non per rispondere a delle domande imposte dall’esterno. Poi nell’indecisione di cosa fare (capita anche questo), ha scelto, stimolato dalla maestra, di costruire la tavola del centro e così ha cominciato a trovare tutta la prima decina, poi la seconda e così via.
Cosa mi ha colpito? I bambini grandi parlavano sottovoce e la maestra ha sempre parlato a bassa voce per cui c’era un clima estremamente sereno tanto che quando il vento entrava dalla finestra e muoveva uno scaccia pensieri, era quello il suono che riempiva la stanza.
Tutti rimettevano il loro materiale in ordine e se qualcuno se ne dimenticava, lo faceva quando la maestra semplicemente diceva: “Hai finito di fare l’attività?”. E per raggiungere questo obiettivo non è necessario fare un decalogo delle regole ai bambini, ma quando viene loro presentato il materiale la maestra lo prende, lo mostra e lo rimette a posto. Questo fa capire al bambino che anche lui dovrà fare la medesima cosa quando finirà il lavoro.
La maestra dedica del tempo esclusivo a ciascun bambino ogniqualvolta il bambino lo richieda, o per presentare del materiale o un’attività nuova, o per stimolare, o per aiutare in caso di difficoltà.
L’assenza di noia: non riuscivo a seguire tutte le attività che nel medesimo istante si svolgevano nelle due stanzette perchè ciascun bambino era indaffarato in un lavoro diverso.
Devo essere sincera: mi sono emozionata e non vedo l’ora di poter vivere tutto ciò quotidianamente.
Grazie di cuore a tutte le maestre della Scuoletta e in particolare a Serena e Cristina

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